Sostenibilità alimentare: una rivoluzione necessaria
In questo articolo parliamo di:
- Sostenibilità alimentare nel contesto globale
- Sistemi alimentari: le sfide da superare
- Consapevolezza e campagne di sensibilizzazione
- Iniziative attuali: la strategia UE “Farm to Fork”
- Alimentazione, ambiente e animali: l’approccio One Health
- Alimentazione (più) sostenibile: prospettive future
- 10 consigli per un’alimentazione (più) sostenibile
“Siamo ciò che mangiamo” diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. Oggi è ancora così? E come possiamo renderci migliori contribuendo, al contempo, a rendere migliore il Pianeta che abitiamo?
Quello della sostenibilità alimentare è un tema al centro dell’agenda globale, un catalizzatore per il cambiamento sia a livello aziendale che individuale. All’alimentazione sostenibile si fa riferimento anche nei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) dell’ONU. In particolare, il secondo obiettivo si concentra sull’eliminazione della fame del mondo, anche garantendo sistemi di produzione alimentare sostenibili e migliorando progressivamente la qualità dei terreni e del suolo. L’obiettivo si propone inoltre di promuovere un’agricoltura sostenibile, considerando che ancora oggi l’agricoltura rappresenta la principale fonte di reddito del 40% della popolazione globale1.
Nel documento “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile)2 si legge l’intento, entro il 2030, di “garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e applicare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a conservare gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, alle condizioni meteorologiche estreme, alla siccità, alle inondazioni e agli altri disastri, e che migliorino progressivamente il terreno e la qualità del suolo”.
Possiamo quindi affermare con certezza che, oggi, la sostenibilità alimentare riveste una cruciale importanza nel contesto degli obiettivi di sostenibilità globali. Con una popolazione mondiale in crescita e una serie di sfide ambientali sempre più urgenti, emerge come un pilastro essenziale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità complessivi.
La produzione, distribuzione e il consumo di cibo incidono profondamente sulle risorse naturali, sul cambiamento climatico e sulla salute umana. Incorporare pratiche alimentari sostenibili non solo contribuisce alla sicurezza alimentare e alla mitigazione dell’impatto ambientale, ma fornisce anche soluzioni tangibili a molteplici problematiche interconnesse.
La sostenibilità alimentare diventa infatti una leva strategica per affrontare la fame nel mondo, ridurre le emissioni di gas serra, preservare la biodiversità e promuovere la giustizia sociale attraverso una più equa distribuzione delle risorse. In un’epoca in cui sta allargandosi la consapevolezza della necessità di preservare il nostro Pianeta, la sostenibilità alimentare emerge come un obiettivo cruciale e un veicolo di trasformazione positiva verso un futuro più equo ed ecologicamente bilanciato.
Pertanto, comprendere e adottare pratiche sostenibili nel settore alimentare è diventato un must etico ed economico.
Con questo articolo vogliamo esplorare l’importanza della sostenibilità alimentare nell’ambito degli obiettivi di sostenibilità di aziende e persone, analizzando le sfide attuali, le iniziative in corso e il futuro nell’ottica di un approccio all’alimentazione che sia più sostenibile.
Sostenibilità alimentare nel contesto globale
La crescita demografica accelerata, con una popolazione mondiale proiettata a superare i 9 miliardi entro il 2050, pone una pressione senza precedenti sul sistema alimentare. Questo aumento della domanda è accompagnato da una crescente urbanizzazione e cambiamenti nei modelli alimentari, con un incremento della richiesta di diete più ricche di prodotti alimentari trasformati.
Parallelamente, il cambiamento climatico è diventato un elemento cruciale nel panorama della sostenibilità alimentare. Eventi climatici estremi, come siccità, inondazioni e cambi di temperatura, influenzano la produzione agricola e minacciano la sicurezza alimentare. La deforestazione, l’erosione del suolo e la perdita di biodiversità aggravano ulteriormente questo quadro complesso, richiedendo una rivisitazione profonda delle pratiche agricole e di consumo.
In questo scenario, la sostenibilità alimentare emerge come una risposta imprescindibile. Non si tratta solo di garantire che ci sia cibo a sufficienza per tutti, ma di farlo in modo equo, rispettando l’ambiente e promuovendo la salute umana.
L’adozione di pratiche agricole sostenibili, la riduzione degli sprechi alimentari e la promozione di diete più equilibrate rappresentano alcune delle risposte concrete a questa sfida globale. Inoltre, come abbiamo visto in precedenza, integrandosi con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, la sostenibilità alimentare funge da catalizzatore per la realizzazione di una società più equa e rispettosa dell’ambiente.
In un contesto in cui le risorse naturali sono limitate e cresce la consapevolezza dell’interconnessione tra alimentazione e ambiente, la sostenibilità alimentare si posiziona al centro della discussione globale sulla costruzione di un futuro equo e sostenibile per tutti.
Sistemi alimentari: le sfide da superare
La transizione verso la sostenibilità alimentare non è priva di sfide. La resistenza al cambiamento, i costi iniziali e la necessità di nuove tecnologie sono solo alcune delle barriere che devono essere superate.
Tuttavia, l’urgenza di agire è evidente e governi, aziende e individui devono collaborare per superare queste sfide e creare un futuro alimentare sostenibile.
Secondo le stime del World Economic Forum, nel 2020, quasi il 10% della popolazione mondiale – circa 768 milioni di persone – era denutrita e oltre il 30% – 2,37 miliardi di persone – non aveva accesso a cibo adeguato, poiché la pandemia di COVID-19 ha sconvolto le economie, i mercati del lavoro e la supply chain. Nel frattempo, il cibo e l’agricoltura sono attualmente responsabili fino a un terzo delle emissioni globali di gas serra, il 70% di tutti i prelievi di acqua dolce, e rappresentano il principale motore della deforestazione e della perdita di biodiversità. Eppure, nonostante tutto questo, circa 931 milioni di tonnellate di cibo sono andate sprecate.
Il WEF avverte che la produzione alimentare deve aumentare del 50% entro il 2050 per soddisfare la domanda crescente. Al contempo, questa crescita deve essere sostenibile per evitare ulteriori danni ambientali. È in questo contesto che aziende e individui sono chiamati a riconsiderare le loro pratiche e adottare approcci innovativi per garantire una produzione e un consumo di cibo più sostenibile.
L’obiettivo finale è quello di trasformare radicalmente i nostri sistemi alimentari per fornire a tutta l’umanità cibo conveniente e al contempo nutriente e sano nei limiti imposti dalla natura entro il 2030, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite e con l’Accordo di Parigi sul clima.
Consapevolezza e campagne di sensibilizzazione
Non mancano le aziende alimentari che, alla luce di quanto appena detto, hanno scelto di imboccare la strada della sostenibilità, consapevoli dell’importanza di investire in pratiche agricole sostenibili, riduzione degli sprechi e trasparenza nella catena di approvvigionamento. Queste azioni oltre a migliorare la reputazione delle aziende, soprattutto creano anche un impatto positivo sulle risorse naturali e sulla società in generale.
L’impegno nella direzione di un’alimentazione sostenibile deve però coinvolgere tutti, consumatori in primis. Il consumatore moderno, sebbene non ancora a sufficienza, è sempre più consapevole dell’impatto delle sue scelte alimentari sull’ambiente. Nell’indagine “Scelte alimentari, salute e sostenibilità”4 condotta nel 2021 da Adiconsum in collaborazione con l’Università di Verona, il 46% dei partecipanti ha definito “molto importante” adottare scelte alimentari nel rispetto dell’ambiente; per il 37% è molto importante farlo “senza turbare l’equilibrio della natura”.
Inoltre, dati del World Economic Forum indicano che il 75% dei consumatori ritiene importante scegliere prodotti alimentari sostenibili, rivelando la crescente consapevolezza e domanda di un’opzione alimentare rispettosa dell’ambiente.
Rapporti come questo e come quello della FAO “Tracking progress on food and agriculture-related SDG indicators”5 (2022) evidenziano il ruolo cruciale di una dieta sostenibile nella riduzione delle emissioni di gas serra e nella conservazione delle risorse idriche.
Tutto questo dovrebbe fornire uno stimolo alle aziende nell’adeguarsi ai nuovi standard di consumo, di fronte a una nuova e crescente consapevolezza su ciò che deve fare allo stesso tempo bene sia all’essere umano sia al Pianeta.
In questo scenario, educare il consumatore diventa fondamentale. Campagne di sensibilizzazione, etichette chiare sul prodotto e iniziative per ridurre gli sprechi alimentari sono parte integrante dell’educazione verso scelte più sostenibili. Dobbiamo essere tutti più consapevoli che orientare le nostre scelte alimentari è un’ulteriore azione necessaria per il nostro modello di sviluppo.
Iniziative attuali: la strategia UE “Farm to Fork”
In concreto, come trasformare l’alimentazione dei consumatori? A maggio 2020 l’Unione Europea ha adottato una visionaria strategia chiamata “Farm to Fork” (“dalla fattoria alla tavola”) con l’obiettivo di trasformare radicalmente il sistema alimentare del continente, rendendolo più sostenibile ed ecologico.
Questa ambiziosa iniziativa mira a promuovere una produzione alimentare rispettosa dell’ambiente, a ridurre l’impatto ambientale delle pratiche agricole e a migliorare la salute dei cittadini attraverso una dieta più equilibrata.
La strategia si concentra su diverse aree chiave, compresa la riduzione dell’uso dei pesticidi e dei fertilizzanti, la promozione di pratiche agricole più sostenibili, la lotta contro lo spreco alimentare e l’aumento della disponibilità di alimenti biologici.
Inserendosi in un contesto in cui le sfide legate al cambiamento climatico e alla crescente domanda alimentare sono sempre più pressanti, la strategia “Farm to Fork” rappresenta un passo fondamentale verso la creazione di un sistema alimentare più resiliente, equo ed ecologico.
Promuovendo la consapevolezza dei consumatori e incentivando la trasparenza lungo l’intera catena alimentare, l’UE mira a creare un’industria alimentare che rispetti l’ambiente, promuova la biodiversità e contribuisca a garantire la sicurezza alimentare a lungo termine per le generazioni future. Oggi possiamo dire che la strategia “Farm to Fork” dell’Unione Europea si erge come un modello ispiratore per altre regioni del mondo, rappresentando come la sostenibilità nel settore alimentare può essere non solo possibile, ma essenziale per affrontare le sfide globali in modo efficace.
Alimentazione, ambiente e animali: l’approccio One Health
A proposito di strategie, come far entrare in relazione tra loro l’alimentazione umana, il benessere e il rispetto degli animali e la tutela ambientale? A questo proposito, è il modello One Health a fornire qualche risposta.
Rappresentando una visione olistica della salute, l’approccio One Health riconosce l’interconnessione tra esseri umani, animali e ambiente. Il modello è oggi riconosciuto ufficialmente dal Ministero della Salute italiano, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali, e considerato una soluzione efficace alle problematiche del degrado ambientale per almeno 5 motivi:
- Cooperazione multidisciplinare: questo tipo di approccio, che affonda le sue radici ai tempi dei sacerdoti romani che curavano persone e animali, promuove la cooperazione tra professionisti della salute umana e veterinaria, scienziati ambientali e altre figure chiave. Questa collaborazione è fondamentale per affrontare sfide complesse come le malattie zoonotiche.
- Prevenzione delle malattie: integrando la sorveglianza sanitaria degli animali con quella umana, possiamo rilevare precocemente eventuali minacce alla salute pubblica derivanti da epidemie animali.
- Gestione sostenibile dell’ambiente: proteggere gli ecosistemi naturali è cruciale per prevenire l’emergere di nuove malattie. La conservazione della biodiversità supporta anche la sicurezza alimentare e la resilienza ai cambiamenti climatici.
- Resistenza agli antibiotici: un approccio integrato può contribuire a ridurre l’uso indiscriminato di antibiotici nell’uomo e negli animali, riducendo così il rischio di selezione di ceppi batterici resistenti.
- Consapevolezza globale: la pandemia da Covid-19 ha evidenziato l’importanza di una visione interconnessa della salute. Dobbiamo imparare dagli errori del passato e investire nella ricerca, nella prevenzione e nella preparazione per affrontare future sfide.
Nella pratica, il modello «riconosce questa connessione fra persone, animali e ambiente, e propone un approccio integrato per affrontare in modo olistico le minacce per la salute», spiega l’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Tutto questo avviene a livello di esperti di vari ambiti (come medici, veterinari, epidemiologi, etologi ed esperti di salute pubblica) che cooperano per mettere in piedi, ad esempio, nuovi sistemi di sorveglianza delle malattie.
In sintesi possiamo affermare che oggi il modello One Health offre un’opportunità importante per promuovere la salute globale e costruire un futuro più sostenibile, tutelando al contempo l’essere umano, gli animali e l’ambiente circostante.
Alimentazione (più) sostenibile: prospettive future
Quali prospettive per il futuro della sostenibilità alimentare? Emerge chiaramente la necessità di un impegno senza precedenti da parte di governi, aziende e individui. Secondo l’ultimo rapporto dell‘Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)6, il cambiamento climatico sta già influenzando la produzione agricola, minacciando la sicurezza alimentare globale.
Per fronteggiare questa sfida, è imperativo che i governi adottino politiche incentrate sulla sostenibilità, promuovendo pratiche agricole resilienti e investendo in ricerca e tecnologie innovative. Le aziende, al contempo, devono intensificare gli sforzi verso catene di approvvigionamento sostenibili e trasparenti.
La prospettiva futura della sostenibilità alimentare richiede, quindi, un partenariato sinergico tra governi, aziende e individui per adottare un approccio collettivo verso una produzione e un consumo alimentare più responsabile. Solo attraverso un impegno condiviso e misure concrete si potrà sperare in un futuro in cui il cibo nutre non solo i corpi, ma anche il nostro pianeta.
In conclusione, la sostenibilità alimentare richiede azioni concrete e collaborative. Aziende e individui hanno un ruolo cruciale nella creazione di un sistema alimentare più sostenibile. L’adozione di pratiche agricole eco-compatibili, la riduzione degli sprechi alimentari e la promozione di una dieta sostenibile sono passi fondamentali per garantire un futuro orientato alla sostenibilità.
Solo attraverso uno sforzo congiunto, basato sulla consapevolezza e sull’azione, possiamo plasmare un futuro in cui il cibo non solo nutra il corpo, ma anche il Pianeta.
10 consigli per un’alimentazione (più sostenibile)
Ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire all’ambizioso obiettivo globale di un’alimentazione sostenibile e più rispettosa di animali e ambiente.
Ecco un breve decalogo, con abitudini semplici e adottabili nel quotidiano, per fare la nostra parte:
- Preferisci alimenti locali e di stagione: acquista prodotti locali e di stagione per ridurre l’impatto ambientale legato al trasporto e alla conservazione e per promuovere l’economia locale.
- Scegli alimenti biologici: favorisci prodotti biologici, che sono coltivati senza l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici dannosi per l’ambiente.
- Limita il consumo di carne: riduci la quantità di carne nella tua dieta o partecipa all’iniziativa globale “Meatless Monday”. La produzione di carne è spesso associata a un elevato impatto ambientale. Riduci soprattutto l’uso di carne bovina da allevamenti intensivi
- Evita lo spreco alimentare: fai attenzione agli acquisti e utilizza in modo intelligente gli avanzi per ridurre gli sprechi alimentari.
- Bevi acqua del rubinetto: prendi l’abitudine di bere acqua del rubinetto, riducendo l’uso di bottiglie di plastica e l’impatto ambientale legato alla produzione e al loro smaltimento.
- Opta per imballaggi riutilizzabili e riduci il consumo di plastica, preferendo prodotti confezionati in materiali sostenibili ed evitando i confezionamenti in piccole porzioni.
- Cucina in modo sostenibile: utilizza elettrodomestici efficienti dal punto di vista energetico e adotta pratiche di cottura che riducano il consumo di energia.
- Scegli pesce proveniente da fonti sostenibili: acquista pesce proveniente da fonti sostenibili e rispettose dell’ambiente. Consulta guide sul pesce sostenibile per fare scelte informate.
- Coltiva il tuo cibo: se possibile, coltiva erbe aromatiche o piccoli orti domestici. Questo non solo riduce la necessità di acquistare determinati alimenti, ma può anche essere gratificante e favorire la biodiversità grazie alla interazione, ad esempio, con insetti impollinatori.
- Educa e condividi: informarsi costantemente sulle pratiche alimentari sostenibili e condividere questa conoscenza con gli altri contribuisce a diffondere un’impronta ecologica positiva a livello collettivo.
Adottando questi consigli, puoi contribuire a un modello alimentare più sostenibile e responsabile nei confronti dell’ambiente.
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1 https://unric.org/it/obiettivo-2-porre-fine-alla-fame-raggiungere-la-sicurezza-alimentare-migliorare-la-nutrizione-e-promuovere-unagricoltura-sostenibile/
2 https://asvis.it/public/asvis/files/traduzione_ITA_SDGs_&_Targets.pdf
3 https://www.weforum.org/communities/shaping-the-future-of-food/
4 https://www.adiconsum.it/wp-content/uploads/2021/12/Sondaggio_Adiconsum_UniVerona.pdf
5 https://www.fao.org/3/cc1403en/cc1403en.pdf
6https://www.ipcc.ch/report/ar6/syr/downloads/report/IPCC_AR6_SYR_SPM.pdf