• Home
  • Cambiamento climatico ed eventi meteorologici estremi: una correlazione preoccupante

Cambiamento climatico ed eventi meteorologici estremi: una correlazione preoccupante

Cambiamento climatico ed eventi meteorologici estremi: una correlazione preoccupante

Sostenibilità 31 Mag 2024 di Staff

Esiste una correlazione tra cambiamenti climatici ed eventi meteorologici estremi, come ad esempio uragani, alluvioni e ondate di calore?

Per la scienza, la risposta è affermativa. La relazione esistente è di causa-effetto: è il cambiamento climatico in atto, diretto risultato dell’impronta dell’uomo sull’ambiente, ad incidere su frequenza e intensità degli eventi climatici avversi.

A dirlo sono numerosi studi realizzati negli ultimi anni: è stato infatti dimostrato che il cambiamento climatico potrebbe non causare in modo diretto singoli eventi climatici estremi, ma li rende più distruttivi.

In questo articolo approfondiamo cosa sono gli eventi meteorologici estremi, la loro relazione con i cambiamenti climatici in atto e quali soluzioni oggi è possibile adottare.

Insieme alla tua azienda vuoi fare la differenza,  intraprendendo un percorso per la sostenibilità del Pianeta? PMI Sostenibile può aiutarti a perseguire questo virtuoso obiettivo: scopri come.

In questo articolo parliamo di:

  1. I meccanismi del caos climatico
  2. Eventi meteorologici estremi: qualche triste esempio
  3. Qualche dato del 2023 sullo stato degli eventi climatici estremi
  4. È possibile prevedere gli eventi climatici estremi?
  5. Preservare le generazioni future con azioni quotidiane: un vademecum in 5 punti

I meccanismi del caos climatico

La correlazione tra eventi climatici estremi e il cambiamento climatico è un argomento ampiamente studiato e riconosciuto dalla comunità scientifica.

Secondo una definizione universalmente accettata, con “evento meteorologico estremo” si fa riferimento a un fenomeno meteo particolarmente violento e intenso, capace di causare danni importanti sia all’ambiente sia alla popolazione presente nel luogo in cui si verifica.

Si distinguono eventi estremi localizzati e di breve durata, come trombe d’aria e nubifragi, ed eventi più lunghi e duraturi nel tempo, come possono essere le siccità diffuse o le ondate di calore. Un tempo rari o confinati a particolari zone geografiche, oggi questi fenomeni sono diventati più intensi e frequenti e interessano anche luoghi dove prima erano del tutto sconosciuti. Come vedremo più avanti, il problema è soprattutto delle future generazioni, che saranno più esposte nel corso della loro vita a subire mediamente più eventi metereologici estremi di quanto sia avvenuto in passato.

Dal 2004, gli scienziati hanno pubblicato più di 170 studi sul ruolo dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo rispetto a 190 eventi meteorologici estremi1.

Come è stato dimostrato2l’aumento della potenza distruttiva di questi fenomeni è in parte attribuibile all’aumento delle emissioni di gas serra, principalmente attraverso l’uso di combustibili fossili (per trasporti, riscaldamento ed elettricità) negli ultimi 150 anni. I gas serra, come l’anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto, intrappolano il calore nell’atmosfera terrestre, rendendo l’atmosfera del Pianeta più calda. Di conseguenza, un’atmosfera più calda influisce sul ciclo dell’acqua perché l’aria più calda può trattenere più vapore acqueo, con conseguenti precipitazioni più intense dovute anche all’aumento delle temperature oceaniche. Le forti precipitazioni possono causare inondazioni e frane, ovvero grandi quantità di terreno o roccia che scivolano lungo un pendio.

Strettamente connesso all’aumento di intense precipitazioni è l’incremento di periodi di siccità: questo perché il cambiamento climatico fa sì che i luoghi umidi diventino ancora più umidi e quelli asciutti ancora più secchi, a causa dell’alterazione dei modelli di circolazione atmosferica su larga scala. 

Inoltre, le temperature più calde sulla terra portano alla riduzione del manto nevoso e allo scioglimento anticipato della neve. A loro volta, ondate di caldo anomalo portano a siccità più frequenti, gravi e prolungate con un potenziale incremento degli incendi boschivi.

Eventi meteorologici estremi: qualche triste esempio

Di cosa parliamo in concreto quando ci riferiamo ad eventi meteorologici estremi? Alcuni esempi, purtroppo ripresi dall’attualità, ci aiutano a comprendere meglio la portata del fenomeno in atto e delle dirette conseguenze del climate change.

Iniziamo col dire che, secondo l’Osservatorio europeo Copernicus3, come gli 11 mesi precedenti, anche aprile 2024 è stato l’aprile più caldo di sempre. Infatti, la temperatura media globale è stata di 15,03 °C, +0,14°C più alta del precedente aprile più caldo, quello del 2016. 

A causa delle ingenti quantità di energia presenti nell’aria e della rapida evaporazione, una delle conseguenze è stata la pioggia particolarmente intensa, con conseguenze tragicamente importanti soprattutto in Kenya e in Brasile. Nelle ultime settimane in entrambi i Paesi si sono registrati ingenti danni a causa delle forti piogge, con 30 morti in Brasile e 180 morti nel paese africano, molti dei quali dopo che una diga è crollata a Mai Mahiu, nei pressi di Nairobi. Per quanto sta accadendo in queste zone, la comunità scientifica ha parlato di “cocktail mortale” tra cambiamento climatico, influenza del fenomeno climatico noto come El Niño e decenni di pessima organizzazione urbana e precaria costruzione di infrastrutture.

Una delle dirette conseguenze degli eventi climatici estremi si manifesta sul piano sociale. Avevamo già visto come il cambiamento climatico comporti dei costi in termini di salute. In aggiunta,  ci sono anche quelli che vengono chiamati “mortality costs”, ovvero il prezzo da pagare in termini di perdita di ricchezza a causa della morte prematura di parte della popolazione. 

Le conseguenze si estendono poi sul piano economico, anche per i danni provocati da fenomeni estremi, come accaduto in Kenya. Secondo una stima di Banca d’Italia4,  gli effetti del cambiamento climatico potrebbero portar via circa il 3,2% del PIL globale nel 2100

Stando ai dati 2023 di Enbel5 (Enhancing Belmont Research Action), è previsto un aumento significativo di eventi climatici estremi in frequenza, intensità, durata e copertura geografica nei prossimi decenni, in uno scenario di riscaldamento globale di oltre 2°C dai livelli pre-industriali. 

Qualche dato del 2023 sullo stato degli eventi climatici estremi

Qual è la portata degli ultimi eventi climatici estremi? L’osservatorio Copernicus offre uno spaccato di quanto avvenuto in Europa nel 2023.

Secondo l’Observer ESOTC 20236, nel 2023 l’Europa ha dovuto affrontare numerosi eventi alluvionali in tutto il continente, che hanno colpito circa 1,6 milioni di persone. Per citarne alcuni, a maggio 2023 l’Italia è stata colpita da diffuse inondazioni, durante le quali 23 fiumi hanno esondato portando all’evacuazione di 36.000 persone e a 15 morti. Tre mesi dopo, due terzi del territorio sloveno sono stati inondati, provocando l’evacuazione di 8.000 persone e la perdita di sei vite umane. Anche la Norvegia e la Svezia hanno subito inondazioni, aggravate dal crollo parziale di una centrale idroelettrica, mentre settembre ha portato piogge e inondazioni da record in Grecia, Bulgaria e Turchia. Circa 700 chilometri quadrati di territorio greco sono stati allagati, con alcune aree che hanno ricevuto in un solo giorno precipitazioni pari alla media di un anno.

Inoltre, le condizioni di siccità hanno portato a grandi incendi, in particolare nella penisola iberica, esacerbati da precipitazioni inferiori alla media. 

In Groenlandia, invece, nei mesi di luglio e agosto le ondate di caldo hanno portato a uno scioglimento estivo e a una perdita annuale di ghiaccio superiore alla media. Per il territorio artico, il rapporto ESOTC mostra che il 2023 è stato il quinto anno più caldo mai registrato.

È possibile prevedere gli eventi climatici estremi?

La scienza ha provato a trovare soluzioni per cercare di effettuare previsioni su questo tipo di fenomeni. 

Un modo per tentare di prepararsi a eventi climatici estremi è quello dell’utilizzo di dati e registrazioni, sia attuali che passati, per creare modelli computerizzati che riproducano la frequenza e l’intensità di tali eventi. 

Questi modelli possono essere utilizzati anche per prevedere, nei limiti del possibile, quando e dove si verificheranno eventi futuri e quanto saranno distruttivi. Con queste informazioni, almeno in teoria, è possibile prepararsi ad eventi meteorologici estremi allertando chi vive in aree ad alto rischio. L’impatto del cambiamento climatico può essere osservato, grazie all’elaborazione di tali modelli, simulando gli effetti di diverse concentrazioni di gas serra su variabili come vento, precipitazioni, temperatura e pressione atmosferica. 

La scienza dell’attribuzione di condizioni meteorologiche estreme si è sviluppata negli ultimi 15 anni per cercare di rispondere ai dubbi sull’attribuzione di tali fenomeni ai cambiamenti climatici in atto. Oggi si è sviluppato un nuovo campo della scienza per determinare in che modo il cambiamento climatico influisce direttamente sugli eventi meteorologici estremi. 

Per citare un esempio possiamo far riferimento al prototipo di eventi estremi realizzato dal Copernicus7, che si occupa di fornire informazioni su questi fenomeni metereologici, inclusa l’analisi di eventi specifici e il tentativo di quantificare quanto potrebbero essere correlati al cambiamento climatico. Il prototipo di Copernicus ha gettato le basi per un potenziale servizio operativo in Europa, studiando inoltre come potrebbe servire al meglio i suoi principali utenti ossia agenzie meteorologiche nazionali in Europa, intermediari delle comunicazioni e cittadini interessati.

Preservare le generazioni future con azioni quotidiane: un vademecum in 5 punti

La già citata ricerca del 2023 di Enbel sottolinea come i danni del climate change, in primis quanto accade con gli eventi climatici estremi, colpiranno soprattutto le nuove e le future generazioni.

Secondo le stime riportate dallo studio, proprio le giovani generazioni dovrebbero sperimentare più eventi estremi gravi nel corso della loro vita, e questo a causa dei cambiamenti climatici in corso.

In particolare, per Enbel un bambino nato nel 2020 vivrà in media da due a sette volte in più esperienze estreme, in particolare le ondate di calore, rispetto a chi è nato nel 1960. E ancora, i bambini nati nel 2020 subiranno in media il doppio degli incendi, 2,8 volte più piene di fiumi, 2,6 volte di più le siccità e, potenzialmente, tre volte in più i fallimenti di raccolto rispetto alle persone nate nel 1960.

In questo quadro disastroso esiste tuttavia una buona notizia: siamo ancora in tempo per modificare, anche di poco, il corso degli eventi, preservando le nuove generazioni da questi esiti catastrofici. Infatti, anche nel nostro piccolo possiamo mettere in campo piccole e semplici azioni quotidiane per offrire il nostro contributo al rallentamento del cambiamento climatico in atto.

Ecco almeno 5 comportamenti virtuosi che possiamo iniziare ad adottare sin da subito:

  1. Ridurre il consumo di energia: usare elettrodomestici efficienti, spegnere gli apparecchi elettronici quando non li utilizziamo, scegliere lampadine a LED;
  2. Promuovere la mobilità sostenibile, con auto elettriche, car pooling o car sharing, oltre che prediligendo, laddove possibile, gli spostamenti in bicicletta o con i mezzi pubblici;
  3. Ridurre e gestire i rifiuti, riciclando e compostando e limitando l’uso della plastica;
  4. Optare per un’alimentazione sostenibile, con una dieta a base vegetale, limitando gli sprechi e preferendo alimenti di stagione;
  5. Risparmio idrico: ridurre il consumo di acqua, evitare le perdite e sfruttare l’acqua piovana per innaffiare le piante.

Il cambiamento è possibile solo con il contributo di tutti. Vuoi contribuire anche tu, scegliendo la transizione sostenibile anche per la tua azienda? PMI Sostenibile può aiutarti: contattaci per scoprire cosa possiamo fare, in concreto, per te.

1https://education.nationalgeographic.org/resource/influence-climate-change-extreme-environmental-events/

2https://education.nationalgeographic.org/resource/influence-climate-change-extreme-environmental-events/

3https://climate.copernicus.eu/

4https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/altri-atti-convegni/2022-effetti-camb-climatico/index.html?dotcache=refresh

5https://assets-global.website-files.com/6233557710220c5f2eafdabe/65b229fe3fd4bdd788484376_ENBELResearchFactsheets_11_Extreme_climate_events.pdf

6file:///Users/elisagerardis/Downloads/Observer%20ESOTC%202023%20%20Europe%20experienced%20an%20extraordinary%20year%20of%20extremes%20with%20recordbreaking%20heatwaves%20wildfires%20floods%20and%20drought.pdf

7https://climate.copernicus.eu/prototype-extreme-events-and-attribution-service

Iscriviti alla newsletter

In regalo per te la nostra checklist sul B Impact Assessment

Iscriviti ora

Copyright 2020 | Pragmetica SB SRL - P.I. e C.F.: 15379051004 | Privacy policy | Cookie policy | Le tue preferenze cookie

made with by Web To Emotions

Questo sito è protetto da reCAPTCHA. Sono applicate la Privacy Policy e i Termini di Servizio di Google.