Verso il bilancio di sostenibilità su standard CSRD: il cambiamento è iniziato
In questo articolo parliamo di:
- Una nuova era per la rendicontazione aziendale
- I pilastri della CSRD: governance, strategia, impatti e processi
- Le sfide per le PMI e i vantaggi della transizione
- l ruolo delle Società Benefit e delle B Corp
- Un percorso graduale: partire dal VSME
A ottobre scorso PMI Sostenibile ha realizzato un webinar dedicato a un tema di cruciale importanza per le aziende europee: la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Fabio Fantuzzi, Co-Founder di PMI Sostenibile, e Michele Moretti, esperto di sostenibilità, hanno guidato un’approfondita discussione sull’impatto di questa normativa e sull’importanza di una transizione verso una gestione aziendale sempre più responsabile e trasparente.
In questo articolo vogliamo riassumere brevemente i principali concetti e le considerazioni emerse durante la live: vuoi recuperarla? Richiedi ora l’accesso a questo e agli altri webinar di PMI Sostenibile.
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Una nuova era per la rendicontazione aziendale
La CSRD rappresenta un passo fondamentale per integrare la sostenibilità nella strategia aziendale. A differenza dei precedenti approcci volontari, questa direttiva europea rende obbligatoria la rendicontazione di criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) per molte aziende, incluse le PMI a partire dal 2028.
Come sottolineato da Michele Moretti, la direttiva si basa su un nuovo standard, sviluppato dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), che punta alla trasparenza e alla comparabilità dei dati tra aziende e settori.
“La CSRD non è solo un adempimento burocratico”, ha rammentato Moretti, “ma un’opportunità per le imprese di migliorare la propria competitività e mitigare i rischi.”
I pilastri della CSRD: governance, strategia, impatti e processi
Nel corso della live abbiamo visto che la CSRD si articola in quattro aree chiave:
- Governance: Le aziende devono rendicontare la propria struttura organizzativa e i meccanismi di controllo interno legati alla sostenibilità.
- Strategia: È necessario definire obiettivi a medio-lungo termine in linea con una visione integrata della doppia materialità, che considera sia gli impatti finanziari che quelli ambientali e sociali.
- Impatti: La CSRD richiede di analizzare in modo approfondito i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità.
- Processi: Importante descrivere dettagliatamente le modalità di raccolta, monitoraggio e analisi dei dati, con un approccio rigoroso e verificabile.
Come sottolineato da PMI Sostenibile, questo approccio rappresenta un cambiamento epocale per le imprese, introducendo una mentalità che non separa più i profitti dall’impatto sociale e ambientale.
Le sfide per le PMI e i vantaggi della transizione
Il webinar ha offerto uno spaccato dettagliato delle sfide che le PMI dovranno affrontare per adeguarsi alla CSRD. Tra queste, la complessità della raccolta dei dati e la necessità di formare personale interno per gestire il cambiamento. Tuttavia, le opportunità sono altrettanto significative. Ne ricordiamo alcune:
- Accesso a nuovi mercati: le grandi aziende, obbligate alla CSRD, richiedono dati di sostenibilità dai loro fornitori, creando una catena di valore sostenibile.
- Vantaggio competitivo: le PMI che adottano standard volontari, come il VSME, si posizionano come leader di settore.
- Miglioramento della reputazione aziendale: la trasparenza aumenta la fiducia degli stakeholder, dagli investitori ai dipendenti.
Il ruolo delle Società Benefit e delle B Corp
Nel corso del webinar abbiamo visto che le aziende già Società Benefit o certificate B Corp sono avvantaggiate nell’adozione della CSRD. Questo avviene perché i dati e le analisi già raccolti per la relazione di impatto possono costituire una base solida per il bilancio di sostenibilità.
“Diventare una Società Benefit – ha commentato Fabio Fantuzzi – oggi significa prepararsi al futuro e integrare facilmente la sostenibilità nella gestione aziendale”.
A tal proposito, la costruzione dell’analisi d’impatto è stato un altro degli argomenti affrontati durante i passati webinar gratuiti di PMI Sostenibile. Te lo sei perso? Puoi recuperarlo qui.
Un percorso graduale: partire dal VSME
Per le aziende non obbligate, il framework VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard for SME/PMI) rappresenta un ottimo punto di partenza. Questo approccio semplificato consente di iniziare a raccogliere dati, analizzare rischi e costruire strategie di sostenibilità, creando le basi per l’adeguamento futuro.
“Passare da zero a cento non è mai una buona idea”, ha ribadito Michele Moretti, che ha aggiunto: “Il VSME permette alle PMI di iniziare gradualmente e con maggiore consapevolezza”.
Il webinar si è concluso con un invito alle aziende a non rimandare l’inizio di questo percorso. Come sottolineato da Fabio Fantuzzi, “il cambiamento richiesto dalla CSRD non è solo un obbligo normativo, ma una necessità per costruire un futuro sostenibile per le imprese e la società”.
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